Il blog di Rosanna Spinazzola

giovedì 23 febbraio 2012

RAI ERI, il libro che non c'è. Laboratorio di scrittura.


Un laboratorio di scrittura, Il libro che non c’è, coordinato da Rai Eri.
Una cosa nata per caso. Vengo segnalata dalla mia insegnante di danza del ventre Michela Giordani (anche lei scrittrice di vocazione). Mi rispondono che devo inviare uno scritto sul perché mi piace scrivere, e io lo scrivo.
Mi rispondono dopo una settimana: sono stata scelta. Siamo una ventina, su quattrocento che hanno inviato la prova.
Rai in via Teulada a Roma
Nella bella RAI in via Teulada inserisco il mio pass nei tornelli e riconosco presentatori, showman, giornalisti i cui nomi sono troppi da elencare.

Il laboratorio si svolgerà nella Sala Blu. Conosco altri come me: gente che ha le parole nel sangue e che non può fare a meno di scriverle.
Il bravissimo Luciano Gualà è il primo che conosco, seduto accanto a me. Poi Emili Spinelli, Antonino Garaio, Cecilia Vedana, Corinna Castelli, Marco Flamini, Paola Rinaldi, Marina Tagliaferri e tanti altri che hanno reso speciale quei mesi.

Il bellissimo presepe, creato da un artista lucano, all'entrata della RAI
Gente con cui scambiare idee, opinioni, strutture, consigli, trame; con cui nutrire l’artista bambino che è dentro di noi.

Il progetto è curato da Paola Gaglianone, editor con una lunga esperienza di promozione della lettura, Angelo Molica Franco, giovanissimo e talentuoso (nonché severissimo) editor e da Alessandro Salas, giovane scrittore.

Angelo Molica Franco e Marina Tagliaferri
Il Laboratorio si avvale anche della guida di una qualificata commissione di dirigenti e intellettuali della Rai, tra i quali il mio preferito è Mimmo Liguoro.

Mimmo Liguoro e io
Il clima è proprio quello della fornace creativa: si parla, ci si esprime, si leggono alcuni lavori, si commentano. Ci viene spiegato il come e il quando. La scrittura applicata alla narrazione, alla fabula, al racconto filmico.
La parola come immagine, l’incipit, la voce narrante, la durata, il ritmo, i dialoghi, lo studio dei personaggi, la ricerca di senso.

Il laboratorio si conclude, e c'è qualche mese di stop. 
Poi, una mail: sono stata scelta per il secondo e selezionato corso di approfondimento. E la storia continua. 
Mi mancano alcuni amici del primo corso, e ne conosco di nuovi.

La scuola del racconto di CIVITA a piazza Venezia.
Paola e Angelo tengono con mano ferma quelli che scalpitano per parlare, per esprimersi, per raccontare.

Si creano racconti, si confrontano con quelli di autori noti, con romanzi e con film.

E poi, gli incontri con noti scrittori e giornalisti italiani. Mi è toccata Dacia Maraini, un mostro sacro che ho avuto l’enorme piacere di conoscere, una donna coltissima ed eccezionale, insieme alle altre autrici del bellissimo libro Donne del risorgimento, ovvero E.Doni, C.Galimberti, L.Levi, M.S.Palieri, L.Rotondo, F.Sancin, M.Serri, F.Tagliaventi, C.Valentini, a ognuna delle quali ho chiesto di dedicarmi il libro con autografo.
Dacia Maraini
Abbiamo parlato, e ho scoperto Controparola: le autrici del volume fanno parte di un gruppo di giornaliste e scrittrici nato nel 1992 per iniziativa di Dacia Maraini.

Abbiamo parlato, e mi si è allargato il cuore.

Abbiamo parlato, e a me è aumentata la voglia di scrivere.

Sceneggiatura per un cortometraggio: Legame di sangue

Una sceneggiatura per un cortometraggio.
Otto pagine per otto minuti.
Ambientazione World of Darkness, commissionato dall’associazione ludico culturale Camarilla Italia.
I protagonisti sono vampiri. Una piccola finestra su un mondo noir che affascina e appassiona l’essere umano. Il vampiro pone nell’uomo il tarlo del dubbio: sono io poi così distante da quell’altro da me?
Citando Sallustio: “queste cose non furono mai, ma sono sempre”.

SINOSSI

Fine del 1700, campagna romana. Un giovane contadino, orfano di padre, conduce la sua vita semplice ma dignitosa. Giovanni, questo è il suo nome, vive con la madre in un casolare di legno adiacente ai campi di cui si prende cura.
Una notte d’estate la sua vita viene sconvolta per sempre dal gesto di Gualtiero, un vampiro spietato e crudele. Egli si introduce nella casa di Giovanni per nutrirsi: in una breve colluttazione con l’anziano mostro, sua madre trova la morte mentre lui la vita eterna. Legato per sempre da un vincolo sanguigno, Giovanni segue le peregrinazioni di Gualtiero attraverso i secoli. Egli prova verso colui che rappresenta la sua unica famiglia sentimenti contrastanti: il pallido ricordo del rancore per l’uccisione della madre e un sentimento di soggezione dovuta al vincolo di sangue che li lega. Questo, Giovanni lo sa, durerà in eterno. O almeno finchè uno dei due non morirà, ucciso dal sole o da un predatore più forte.
Anno dopo anno, efferatezza dopo efferatezza, attraverso tre secoli, Giovanni scoprirà qual è e che significato ha, davvero, il legame di sangue.

Il primo ciak:


Alessandro Mancini, Andrea Mei, Esra Nazli Bekarslan e Michele Milesi prima delle riprese
Nella suggestiva cornice della periferia di Matera (Lucania) iniziano le riprese. 

Alessandro Mancini e Esra Nazli Bekarslan indicano a Michele Milesi le prime scene
Regia Alessandro Mancini.
Aiuto regia Esra Nazli Bekarslan e Federico Moschetti.
Idea Antonio Ferraro
Sceneggiatura Rosanna Spinazzola.
Montaggio Andrea Mei.
Attore protagonista Michele Milesi.
Attore non protagonista Luca Canova.


Andrea Mei all'autogrill, in viaggio per Matera dove sarà girato il primo ciak

Regista e attore in un momento di relax

Esra e io
I campi di biondo orzo e di dorato grano sono messi a nostra disposizione da amici disponibili e speciali, che oltre ad offrirci i loro campi ci ospitano anche a pranzo e a cena (e che pranzo e che cena!).
Attore e montatore tra un ciak e l'altro
Craco e i calanchi
Andando via portiamo con noi questa fetta di paradiso

Gli amici di Iazzo Torraca che hanno offerto il primo set
Fino al prossimo ciak!

Salon du Livre de Montreuil_Paris_

Potrei dire che ho atteso a scrivere questo post per far decantare le mie impressioni, per farne aprire il bouquet come il vino buono, ma non lo farò.
Ho atteso perché non ho avuto il tempo di scriverlo prima.
Ho partecipato alla ventisettesima edizione del Salone del Libro e della presse Jeunesse di Montreuil a Parigi dal 30 novembre al 5 dicembre, con la mia cartellina sotto un braccio e tante speranze sotto l’altro. 
Michela Burzo e io all'aeroporto di Fiumicino

Ho condiviso questa bella e significativa esperienza con Laura Iorio,  Michela Burzo e Ilaria Ruggeri, illustratrici di indubbio talento: ho scritto tre storie per il pubblico “jeunesse”, e con loro ho incontrato direttori artistici delle più grandi e prestigiose case editrici francesi.
Laura Iorio e Ilaria Ruggeri
A Parigi sono stata accolta da due mie care amiche: Jessica e Barbara, che hanno reso piacevolissima l’esperienza, sostenendomi quando necessario e portandomi in giro in quella meravigliosa città. Un grandioso e ideale gineceo.
Jessica, Barbara, Ilaria e io in giro per Parigi.
L’esperienza in fiera è stata foriera di insegnamenti: come ad esempio l’indirizzo opportuno del vestiario in fiera (solo cotone, o si rischia la disidratazione); il corretto atteggiamento da tenere con gli addetti al settore; la pazienza necessaria a lavorare in un ambiente in cui regnano come principi indiscussi centinaia di bambini scatenati e una “orrenda falange di pubescenti”. 


Scherzi a parte, la stanchezza è stata enorme, sia per le energie fisiche impiegate, sia per quelle emotive e mentali. A volte è stato esaltante e l’energia di ritorno mi ripagava delle difficoltà da superare, altre è stato necessario invece attingere alle mie riserve per stringere i denti e continuare a credere nei miei progetti.

Michela Burzo dopo una giornata in fiera

La fiera era dedicata al Circo, e l’atmosfera che ne derivava invogliava a creare. Gironzolare, tra un incontro e l’altro, in mezzo gli stand, osservare gli illustratori autografare e dedicare i propri libri, vedere i volti dei bambini entusiasti di questa o quella storia mi ha messo addosso una enorme voglia di scrivere. Se avessi potuto, mi sarei seduta a un angolino e avrei trascorso tutto il tempo a inventare nuovi mondi per quelle menti fertili. E l’ho anche fatto, buttando giù un incipit di una nuova storia (che faccio fatica a leggere per quanto è scarabocchiato), mentre attendevo di essere chiamata a un incontro con il direttore artistico di turno.
La Senna e io
Grande professionalità, grande gentilezza: queste le due stelle che risplendevano in quei giorni freddi e bui, illuminandoli dall’interno.
Il cielo sopra Parigi
Ho presentato delle storie difficili: perché ne ho abbastanza della ennesima rivisitazione di Alice e delle principesse e dei cavalieri. Perché credo nella importanza di trasmettere messaggi di spessore, affinché il territorio intonso che sono i bambini e i ragazzi sia reso fertile. Perché credo fortemente che le storie vivano in coloro che le leggono, e meglio sia che vivano storie buone piuttosto che banalità e conformismo.
Ilaria in atto creativo: non ci si ferma nemmeno a cena
Non so se ciò che abbiamo presentato sia paiciuto: forse si, forse no. Gli editori devono vendere, e danno al pubblico ciò che il pubblico chiede… ma non ne sono tanto sicura. Loro stessi innescano trend in ribasso, foraggiando bisogni superflui, all’altare dei quali i bambini imparano a sacrificare la propria vera essenza. Spero che qualche editore punti sulla novità e sulla qualità. 

Michela sommersa dai libri
Proprio qualche giorno fa pensavo che quando avevo dieci anni lessi David Copperfield, Un Canto di Natale, Anna Karenina, Guerra e Pace, I miserabili e tutta una serie di libri che amo molto tuttora e che mi hanno formata come persona, e che di “facile” non avevano nulla, e non posso (e non voglio) credere di averlo fatto solamente io, né di essere stata l’ultima a farlo.
Vedremo.
Alla fine, un salto all’atelier in cui vive e lavora Laura insieme a Roberto Ricci, Matteo Simonacci e Simone Puccio: un saluto ai ragazzi italiani che, con grande professionalità e altrettanto grande talento, dedicano la propria vita al faticoso mondo dell’Arte inseguendo un sogno.
Roberto Ricci in dedica a casa sua
 Una dedica speciale per Urban, l’ultimo fumetto di Roberto Ricci, e poi via all’aereoporto e a Roma.